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Paul Simon The only living boy in New York Contando le auto sulla New Jersey Turnpike Sono tutti venuti a cercare l'America Ho sempre pensato che Paul Simon e Woody Allen condividano qualcosa di profondo: New York . Nonostante il noto disprezzo di Allen per la musica rock e i suoi derivati (emblematico il sarcasmo con cui in Io e Annie (Annie Hall, 1977) risponde all’entusiasmo della giornalista di Rolling Stone per un concerto di Bob Dylan al Madison Square Garden), il regista ha reso omaggio al cantautore invitandolo a un breve, ma esilarante cameo nello stesso film. Naturalmente, Simon interpreta un personaggio odioso, responsabile persino di avergli "portato via la moglie". Entrambi ebrei e nati nella Grande Mela, Simon e Allen hanno celebrato New York con uno sguardo unico. La città, romanticizzata come poche altre nella musica, nei film e nelle serie TV, non è sempre brillante e affascinante come appare sullo schermo, ma rimane un luogo iconico. Per alcuni può ess
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  Symphaty for the devil Quando i Rolling Stones facevano paura soddisfazióne  (tosc. o letter.  sodisfazióne , ant.  satisfazióne ) s. f. [dal lat.  satisfactio -onis , der. di  satisfacĕre  «soddisfare»]. –  1. a.  Il fatto di soddisfare, di appagare:  la s. di un desiderio ,  di una necessità ,  delle proprie ambizioni ;  2. a.  L’essere soddisfatto, il compiacimento e il piacere di vedere soddisfatti i proprî desiderî e le proprie passioni; b.  Con sign. più generico, gusto, piacere “ E’ a partire dal Novecento che i giovani cominciano ad avere una concretezza legata all’indipendenza e alla singolarità sul piano culturale, sociale ed economico e ciò soprattutto dopo il secondo conflitto mondiale contemporaneamente con l’arrivo della scolarizzazione di massa (…)   Grazie all’aumentato livello d’istruzione, tra le generazioni che da tempo vivono nelle grandi città industrializzate, si assiste ad evidenti cambiamenti; i giovani che vivono nel post-guerra raggiungono un livello d’istr
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Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo La strada verso casa di Ray LaMontange Anni fa durante una intervista con Glen Hansard, mi disse che i suoi riferimenti musicali corrispondevano alle figure religiose del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Erano, più laicamente, Bob Dylan, Leonard Cohen e Van Morrison, spiegò. Chiunque abbia visto almeno una volta dal vivo l’artista irlandese si sarà reso conto quanto si ispiri al primo Van Morrison, di cui spesso riprende in concerto dei brani, con quel  tipico crescendo vocale e musicale che arriva fino al parossismo più epico. E chi ha ascoltato i suoi dischi avrà notato alcune somiglianze con certe atmosfere intimiste dell’artista canadese scomparso. Per chi, come me, ha cominciato ad ascoltare musica con il re dei cantautori, Bob Dylan e via via tantissimi altri, oggi è difficile trovare figure analoghe ai grandi autori di canzoni degli anni 60 e 70. Mi tengo stretto allora anche io la mia trinità spirituale, e cioè Glen Hansard, Damien
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  Aiuto! L'irrefrenabile spavalderia  dei Fab4 “La musica è un suono tempestoso, trascinante, implacabile, devoto, sinuoso, sottile, di una bellezza straziante che, dal punto di vista dei testi, passa dal cinico al sanguigno, dallo sconfitto al provocatorio, affrontando l'amore, la guerra, la bellezza, i bambini, il romanticismo, il rifiuto, Pethedine (f armaco analgesico oppioide, ndr) , poesia, mutandine, Dio, Auden, Johnny Cash, patate fredde, troppi soldi, non abbastanza soldi, blocco dello scrittore, fiori, animali e ancora fiori”. Così dice Nick Cave, uno che di musica e di mistero della vita se ne intende. Ci sono tanti modi di approcciare un disco, dal più casuale (prendere random un vinile dallo scaffale) al più dedicato (voglio ascoltare questo e soltanto questo disco!). Ci sono modi superficiali, curiosi, interessati, specifici, approfonditi, storiografici, sociologici, filosofici, banali. Insomma, tanti modi. Ci sono anche modi misteriosi. Ad esempio quando la music