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Visualizzazione dei post da luglio, 2024
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  Sam Stone L’esistenzialismo proustiano  di un cantautore del Mid West     Sam Stone era uno dei 351.794 soldati americani decorati con la medaglia Purple Heart durante la guerra in Vietnam, la più antica onorificenza militare americana, istituita personalmente da George Washington inizialmente per tutti coloro che erano stati feriti durante dei combattimenti, poi anche per meriti morali. Sam Stone è una canzone del primo album del cantautore americano John Prine. In un sondaggio tenuto nel 2013 dalla rivista Rolling Stone, si classificò all’ottavo posto nella classifica delle dieci canzoni più tristi di sempre. Sam Stone è molto più che una canzone triste, è una canzone agghiacciante, il cui ascolto è quasi insostenibile, scritta mentre il conflitto in Vietnam era ancora in corso. Sam Stone fu pubblicata più di dieci anni prima che Springsteen portasse alla notorietà del grande pubblico il dramma dei veterani della guerra in Vietnam con la sua Born in the Usa ...
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  “The 1974 live recordings” Quando Bob Dylan si riprese l'America Londra, 27 maggio 1966. Bob Dylan e i suoi accompagnatori scendono dal palco della Royal Albert Hall, la sala da concerti più prestigiosa del Regno Unito. Hanno terminato un massacrante tour di oltre 40 date che li ha portati, dal 4 febbraio di quell’anno, attraverso gli Stati Uniti, le Hawaii, l’Australia fino all’Europa. Quasi ovunque sono stati fischiati e contestati: “Ci vogliono molti farmaci per mantenere questo ritmo. Un tour come questo mi ha quasi ucciso” dirà in seguito Bob Dylan. Morfina, anfetamina e pillole varie sono state la sua dieta per tutti questi mesi. Lui e i futuri musicisti di The Band che lo hanno accompagnato sono anche emotivamente distrutti dall’accoglienza ricevuta. Il pubblico, soprattutto quello inglese e francese, li ha sonoramente contestati quando, dopo un primo set in acustico, si presentavano sul palco con strumenti elettrici: “Traditori” è il commento più generoso. Tra il pubblico...
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  HIGH FIDELITY A trip down memory lane La prima volta che entrai in un negozio di dischi avevo 12 anni, a quell’età mi interessavano i fumetti e i soldatini. Ero a Treviso, ero andato con mio padre a trovare mia nonna, era il periodo natalizio. Qualcuno decise che dovevo prendere un regalino per mia sorella così mia cugina di un paio di anni più grande di me mi portò a comprarle un 45 giri.   In realtà dei dischi a casa mia c’erano sempre stati e io provavo una inspiegabile attrazione verso di essi. Oltre a dei 78 giri di Renato Carosone (mi maledico per non averli tenuti da parte) c’erano molti 45 giri che ascoltavo rigorosamente in un mangiadischi. Mio padre aveva uno splendido stereo ma era vietato per noi bambini avvicinarci…   Per qualche bizzarro motivo mi piaceva tantissimo Vecchio frac di Domenico Modugno. La ascoltavo continuamente. Con il senno di poi, credo fossi attratto senza esserne consapevole dalla profonda tristezza del brano. Insomma, era la storia di u...